Gomez Davila by Tra poche parole

autore:Tra poche parole [Ladri di Biblioteche]
La lingua: it
Format: mobi, epub
pubblicato: 2012-12-15T15:21:45+00:00

Nella nostra epoca il proletariato è il padrone della «giustizia», della «legge», della «storia».

Nei cuori proletari batte l'orgoglio del fariseo.

Il senso dell'orgoglio personale si è perso. All'idea di grandezza individuale si è sostituita l'idea del potere della specie. Tale conversione al collettivo preserva per anni l'orgoglio da esperienze umilianti.

L'orgoglio individuale, infatti, si rende subito conto della propria pochezza, mentre l'orgoglio della specie può, in pieno disastro, confidare in future istanze che lo riscattino. L'umanità è l'estremo rifugio dello stupido.

Tutti si sentono superiori a quello che fanno perché si credono superiori a quello che sono.

Nessuno crede di essere quel poco che è in realtà.

La nostra insignificante apparenza è una prova che fa fede della nostra insignificante realtà.

Non è facendo tabula rasa del passato che possiamo agire efficacemente, ma scolpendo i nostri propositi sul suo marmo.

L'originalità è il plagio di un genio.

Coerenza ed evidenza si escludono.

L'oggetto di cattivo gusto viene prodotto là dove il prestigio sociale induce a comprare oggetti che non procurano alcun piacere all' acquirente.

La metafora è ornamento barocco. Arte barocca è quella che privilegia l'espressione metaforica all'espressione diretta. Arte classica è il tentativo di evitare quelle metafore che per quanto usate e abusate non si nono trasformate in semplici parole.

Classica è l'arte che esprime il massimo di significato col minimo di metafore.

Per tentare la Chiesa il diavolo sceglie in I ogni secolo un demonio diverso. Quello attuale è particolarmente sottile. I :'angoscia della Chiesa dinanzi alla miseria «Ielle moltitudini oscura la sua coscienza di Dio.

La Chiesa cade nella più insidiosa delle ten!

(azioni: la tentazione della carità.

Nella storia, distruzioni e ricostruzioni hanno un autore noto. Le costruzioni sono anonime.

La sfortuna di chi non è intelligente è che li non esistono idee intelligenti.

Idee che basterebbe adottare per uguagliare l'intelligente.

Della letteratura del passato l'illetterato apprezza solo ciò che gli ricorda l'arte contemporanea che ammira.

La recente comparsa di una letteratura di professori ci ha riconciliato con la letteratura di giornalisti.

Lo storico può scrivere la storia di ciò che odia, ma non di ciò che disprezza.

Certi storici sembrano ritenere che Atene sia interessante perché importava grano ed esportava olio.

L'opera letteraria viene di solito scritta nelle pause di riflessione dell'autore sull'opera che si propone di scrivere e che non scrive mai.

Nessun problema autentico ha soluzione. Questa è la definizione della sua autenticità.

Ogni esegesi del Vangelo ci convince della ragione dell'esegeta opposto.

La vita è soggetto da natura morta, interessante solo in pittura.

La carità è virtù di forti. Tra deboli è speculazione su futuri favori reciproci.

Chi cita un autore dimostra di non essere stato capace di assimilarlo.

Molti «filosofi» credono di pensare perché non sanno scrivere.

Quando una nazione imita un'altra, la nazione imitata disprezza quella che la imita. Qualunque copia appare grottesca all'originale.

Tra nazioni chiuse nelle loro differenze, invece, c'è ostilità ma non disprezzo. I meteci sono più sicuri candidati al disprezzo dell'autoctono rispetto ai semplici stranieri di passaggio.

Dato che in storia tutto è causa di tutto, non c'è disciplina più difficile né più facile.

Nei Paesi intellettualmente indigenti, il pa-triottismo del lettore compensa lo scarso talento dell'autore.

Le grandi potenze non hanno bisogno di consolarsi inventandosi grandi uomini.

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